Enel affida a Fimit il mandato per la valorizzazione di suoi immobili non strumentali
- Il Gruppo Enel apporterà circa 3.000 cespiti non strumentali, in larga prevalenza di dimensioni ridotte, per un valore complessivo di circa 190 milioni di euro.
- Si tratta di fabbricati residenziali ed ex industriali, terreni, ex centraline disseminati in oltre 1.700 comuni.
- E’ quanto rimane del portafoglio immobiliare di Enel in Italia dopo le grandi cessioni degli anni scorsi e le attività di vendita diretta.
- Attesi dall’operazione vantaggi economici e di gestione.
Roma, 16 luglio 2009 – Il Consiglio di Amministrazione di Enel S.p.A. ha approvato il progetto di realizzazione di un fondo cui apportare gli immobili non strumentali del Gruppo situati in Italia, affidando il mandato per la relativa costituzione e gestione a Fondi Immobiliari Italiani (“Fimit”) SGR. Tale mandato sarà pienamente operativo dopo l’approvazione dell’operazione da parte dei consigli di amministrazione delle società apportanti (Enel Servizi S.r.l., Enel Produzione S.p.A. ed Enel Distribuzione S.p.A.), prevista entro la fine del corrente mese di luglio.
Il patrimonio che formerà oggetto di apporto rappresenta quanto rimasto di proprietà in Italia dopo le grandi cessioni degli anni scorsi e l’intensa attività di vendita diretta dei singoli immobili effettuata dal Gruppo. Si tratta di circa 3.000 cespiti (fabbricati residenziali ed ex industriali, terreni, ex centraline), in larga prevalenza di dimensioni ridotte e di modesto valore medio, distribuiti su buona parte del territorio nazionale in oltre 1.700 comuni, generalmente non a reddito o con ricavi assai modesti da locazione a terzi (soprattutto residenziale). Il valore complessivo dei cespiti interessati all’apporto è pari a circa 190 milioni di euro.
Dopo un’accurata analisi, il fondo immobiliare ad apporto, riservato a investitori istituzionali qualificati, è risultato lo strumento più idoneo per procedere alla valorizzazione del patrimonio immobiliare in questione, in considerazione dei vantaggi in termini economici ma soprattutto gestionali che tale soluzione comporta per Enel.
Fimit SGR è stata selezionata attraverso una procedura competitiva che ha interessato cinque tra i principali operatori del settore.
Si prevede che il fondo venga costituito entro la fine del 2009 con l’apporto di una prima tranche di circa 600 immobili (che rappresentano in termini di controvalore circa il 70% del portafoglio complessivo), mentre l’intera operazione dovrebbe concludersi entro marzo 2011. Con la costituzione del fondo comune d’investimento immobiliare, Enel apporterà la proprietà del patrimonio sopra indicato in cambio di quote del fondo stesso, che potranno poi essere collocate, a sua discrezione, sul mercato dei capitali a investitori istituzionali qualificati.
Enel, attraverso le società apportanti, manterrà una significativa presenza nella governance del fondo partecipando sia al Comitato consultivo sia all’Assemblea dei quotisti.
Fimit SGR avvierà tempestivamente le attività di valorizzazione e vendita degli immobili apportati al fondo secondo i piani concordati con Enel, che percepirà i proventi così generati in proporzione alle quote possedute. L’efficienza nel processo di vendita degli immobili, che la gestione qualificata di Fimit si ritiene possa garantire, dovrebbe consentire a Enel di ottenere una migliore valorizzazione del patrimonio apportato.